LAGO D'ORTA 31 MAGGIO / 2 GIUGNO

Lago d’Orta Piemonte Italy – fede natura storia e bellezza – Il lago d’Orta, con i suoi 13,4 km di lunghezza e 2,5 di larghezza è una autentica gemma incastonata tra il verde delle Alpi e vasti boschi collinari. Il piccolo cugino tranquillo del maestoso Lago Maggiore.Le rive del lago sono costellate di piccoli paesi pittoreschi, borghi antichi e porticcioli che raccontano la vita dei pescatori, una volta gli abitanti più numerosi del Lago D’Orta. Oggi invece sono il set di storie moderne di imbarcazioni sportive e di porto, di turismo internazionale di qualità. 

Il Lago d’Orta è una terra di mezzo tra la pianura novarese e le Alpi: un punto d’incontro di culture e gastronomia, fra la terra del riso, e del Gorgonzola, le colline dei Nebbioli e dei grandi vini piemontesi, le acque dolci con i loro pesci e le alture di Cusio e Ossola con i formaggi, tra i più apprezzati d’Europa.

Emozioni sospese nel tempo, tra acqua e cielo. Pietre che raccontano un grande passato, che ha saputo tramandarsi. Sentieri che si arrampicano sulle montagne, quasi a toccare le nuvole che, di tanto in tanto, scendono dalle Alpi. Un mondo magico, da vivere e godere.

 

LA STORIA

Nel Medioevo il lago era noto come lago di San Giulio e solo a partire dal XVII secolo cominciò ad affermarsi il nome attuale di Lago d’Orta, dalla principale località rivierasca, Orta San Giulio.

Il nome Cusius (Cusio) deriva da una cattiva lettura della Tabula Peutingeriana, dove compare un lacus Clisius la cui esatta identificazione è incerta. Il nome Cusio : diffuso dallo storico Lazzaro Agostino Cotta, autore della Corografia della Riviera di San Giulio alla fine del XV secolo-  Entrò comunque nell’uso comune. 

 

 

1° giorno CARCARE - LAGO D'ORTA

Incontro nei luoghi di ritrovo e partenza per il lago d'Orta. Incontro con la guida e visita guidata del borgo di Orta.

Il borgo medievale di Orta, assieme alla splendida Isola di San Giulio, viene definita la “Perla del Cusio”, gemma preziosa nello scrigno del Lago D’Orta. Questo luogo dal valore inestimabile offre al visitatore cultura, arte, artigianato, tradizione gastronomica e spiritualità: una storia umana in tutte le sue sfaccettature. Oggi il paese è ancora più suggestivo perché completamente pedonale. Assai suggestive sono le viuzze ciottolate, tra cui la ripida salita detta Motta che porta alla bella chiesa parrocchiale dedicata alla Santa Maria Assunta, costruita nel 1485 e ricostruita a metà del ‘700.

Trasferimento in battello e visita guidata all’isola di San Giulio.

LA LEGGENDA DI SAN GIULIO

La leggenda sulla fondazione della Basilica di San Giulio narra che alla fine del IV secolo.  Due fratelli, Giulio e Giuliano, originari dell’isola greca di Egina, arrivarono sulle rive del lago e si dedicarono all’abbattimento dei luoghi di culto pagani e alla costruzione di chiese, con il beneplacito dell’imperatore Teodosio I.

San Giulio lasciò al fratello Giuliano il compito di edificare a Gozzano la novantanovesima chiesa, cercando da solo il luogo dove sarebbe sorta la centesima.

SAN GIULIO E IL DRAGO

Giulio individuò nella piccola isola il luogo adatto, ma non trovando nessuno disposto a traghettarlo, stese il suo mantello sulle acque e navigò su di esso.

Sull’isola, Giulio sconfisse i draghi e i serpenti che popolavano il luogo, simbolo evidente della superstizione pagana. Cacciandoli per sempre e gettando le fondamenta della chiesa nello stesso punto in cui oggi si trova la basilica. 

Rientro in battello a Orta. Pranzo libero. Trasferimento a Omegna, all’estremità Settentrionale : con una bella corona di monti sullo sfondo, si riflette sulle acque del lago e prosegue lungo la Nigoglia, un canale che, dopo un breve tratto, accoglie anche le acque del torrente Strona per poi raggiungere il Toce e, quindi, il Lago Maggiore.

La Nigoglia (con l’articolo determinativo rigorosamente femminile) è l’unico emissario dei grandi laghi prealpini che scorre verso Nord: “il fiume che va in su” secondo il detto popolare. Il fatto che il Lago d’Orta sia un po’ più alto del Lago Maggiore spiega la singolarità di tale fenomeno e da qui l’orgoglio degli omegnesi, chiamati “i lupi” (animale che campeggiava sull’antico stemma comunale), nel motto riportato sull’edificio del Comune di Omegna: “La Nigoeuja la va in su; e la legg la fèm nu!”, ovvero: “La Nigoglia scorre in su; e la legge la facciamo noi!”.

 Rodari-Omegna un “binomio fantastico” : Gianni Rodari è nato a Omegna nel 1920, ha sempre mantenuto un forte legame con la città e a lui sono dedicate molte iniziative e luoghi cittadini.

 (1920 – 1980), primo scrittore italiano ad essere insignito nel 1970 del Premio Andersen, “Nobel” della letteratura per l’infanzia, occupa a pieno titolo un posto nella storia degli intellettuali italiani del Novecento.

Il legame dello scrittore con la terra natia si è mantenuto costante nell’intero arco della sua vita: “Da ogni punto della parola «Omegna» partono, per me, fili che si allungano in ogni direzione” scriveva nel 1978 sulla rivista “Lo Strona”.

Ad Omegna nacque nel 1920 e sul Lago d’Orta, ove la cittadina si affaccia, ambientò il suo ultimo lavoro C’era due volte il barone Lamberto che così si conclude: “Ogni lettore scontento del finale, può cambiarlo a suo piacere, aggiungendo al libro un capitolo o due. O anche tredici. Mai lasciarsi spaventare dalla parola FINE”.

 

Ci sono forze fresche a sufficienza
per far progredire ancora il mondo,
per umanizzarlo sino in fondo.

Gianni Rodari Inaugurazione della nuova sede della Biblioteca Civica Omegna, 18 giugno 1972

 

Visita guidata della città . Trasferimento  in Hotel, cena, possibilità di passeggiata lungolago , pernottamento. 

 

2°giorno: LAGO D'ORTA

Arrivo Verbania e visita con guida a Villa Taranto e Museo del Cappello a Ghiffa.

L'aspetto odierno del giardino di Villa Taranto non è un frutto spontaneo, ma il risultato, plasmato nel tempo di una laboriosa elaborazione intrapresa dal Capitano Mc Eacharn nel 1931.
Entrare nei giardini di Villa Taranto è come compiere un viaggio attraverso paesi lontani.

Museo Borsalino : Otto monumentali vetrine disegnate da Arnaldo Gardella per l’antica Sala Campioni Borsalino ritmano il passaggio fra altrettante sezioni narrative con più di duemila cappelli in mostra.
Ogni vetrina si affaccia su paesaggi metafisici che rivelano al visitatore le molteplici identità di Borsalino e la sua evoluzione sulla linea del tempo.

Pranzo libero. Pomeriggio trasferimento con traghetto alle isole  e visita guidata di Isola Madre e  Isola Bella.

L'ISOLA MADRE Si trova proprio al centro del Golfo Borromeo ed ha una superficie di 7,8 ettari rivestiti prevalentemente da giardini.

Pur  pur essendo la più vasta tra le isole Borromeo non è abitata. Ha una lunghezza di 330 metri ed una larghezza di 220 su cui si sviluppano il giardino botanico – tra i più antichi d’Italia – ed il Palazzo Borromeo, edificato sulla parte più alta dell’isola.

È la più grande isola del lago Maggiore e l’atmosfera raccolta, silente ed incantata ne rappresentano la caratteristica principale: un giardino di piante rare e fiori esotici nel quale vivono in piena libertà pavoni bianchi e colorati, pappagalli, anatre e fagiani d’ogni varietà creando il fascino di una terra tropicale.

L’Isola Madre è particolarmente famosa per la fioritura di azalee, rododendri, magnolie, camelie, ma anche per i pergolati di glicini antichissimi, l’esemplare più grande d’Europa di Cipresso del Cashmere di oltre duecento anni,le spalliere di cedri e limoni, la collezione di ibiscus, il Ginkgo biloba.

 

L'ISOLA BELLA : Un sogno sospeso tra antico e moderno

L’Isola Bella affiora dalle acque del Lago Maggiore con il suo profilo elegante e seducente. È l’armonia, il perfetto equilibrio tra natura e architettura, a conquistare a prima vista. Affascinante anche la sua storia: quella di una trasformazione realizzata nell’arco di 400 anni. Da semplice scoglio nel Seicento, l’Isola è diventata un luogo esclusivo di bellezza, cultura e modernità grazie all’opera della famiglia Borromeo che ne è proprietaria da quell’epoca. 

Rientro in Hotel cena e pernottamento.

 

3° giorno: LAGO DI MERGOZZO - BAVENO - CARCARE

Colazione e check out. Partenza per il lago di Mergozzo e visita guidata del borgo, centro storico, chiesa romanica di Santa Marta, porticato delle cappelle, nucleo antico del Sasso, museo archeologico per un viaggio dalla preistoria al medioevo. Pranzo presso ristorante con bevande. Sul lungolago dimora un olmo plurisecolare, dal trinco praticamente cavo, che è stato riconosciuto "albero secolare del Piemonte"

Pomeriggio visita guidata di Baveno : sorge lungo le rive piemontesi del Lago Maggiore ed è centro ricco di storia, tradizioni e cultura.

Fin dai tempi antichi è stato un importante porto commerciale che collegava Ossola e territori alpini con le principali città lombarde, Venezia e Genova. 

Nell'Ottocento, grazie allo sviluppo delle vie di comunicazione, Baveno si trasforma in un ricercato luogo di passaggio per chi proviene dal Nord o per chi vi fa ritorno mentre l’avvento e il potenziamento delle ferrovie inseriscono Baveno nel circuito del turismo internazionale.

Visireremo il complesso monumentale romanico + museo del granito (visita del complesso con particolare riguardo alle preziose tele di Defendente Ferrari XVI sec. rappresentanti la Natività), passeggiata alla caratteristica frazione di Romanico.

 

Rientro nei luoghi di partenza in serata.

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE :  545.00 

 

 

La quota comprende:

bus a/r + accompagnatore + assicurazione

2 pernottamenti in mezza pensione bevande incluse

visite guidate come da programma

Battello Orta/Isola San Giulio/Orta

Biglietto entrata Isola Madre

Biglietto entrata Isola Bella

Battello Stresa/Isola Madre/Isola Bella/Stresa

1pranzo a fine tour bevande incluse

 

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